Miniere.. di un Gio non proprio morbido

DSCF0872Sterminate montagne a gradoni, dieci volte più grandi degli Zigurat babilonesi. Immensi buchi nel suolo dal diametro incalcolabile e profondi come il cratere di un vulcano verso le viscere della terra. Queste sono le prime immagini forti che mi ha regalato il Perù entrando via terra da Nord. Cumuli di roccia frantumata, setacciata, processata e ricompattata altrove.

Ruspe, escavatori, semiarticolati pieni di terra e sassi che si muovevano su e giù dalle pendici di uno scenario non più terrestre ma lunare.
DSCF0884 Queste sono le miniere d’oro.
Intravedo la laboriosità, la perseveranza, il genio e il mostro della razza umana. Percepisco la fame di questi piccoli uomini al lavoro, schiavi moderni chiamati operai.
Annuso nell’aria il fetore dell’avarizia e lo scempio del disastro ambientale in nome del profitto.
Il prurito mi assale. Queste sono terre uccise e spremute in nome di quel Dio giallo chiamato oro.
DSCF1295 La mia prima reazione è stata una semplice fotografia, un’istantanea di un luogo. In un secondo tempo mi sono ritrovato a fare domande alla gente locale, ai lavoratori, agli ingegneri statali. Parlatemi di queste miniere, chiedevo. Le terre su cui sorgono sono state rubate agli Indio privandoli della fonte di sostentamento quali pascoli e coltivi. Le concessioni minerarie sono state regalate ad aziende straniere, a fronte di un esiguo canone annuo ma di una cospicua tangente ai politici di turno.
DSCF0894L’Oro esce dal paese facendo ricchi come al solito pochissimi. E lasciando i più nelle condizioni secolari di povertà e ignoranza. La antica saggezza Inca aveva intuito che se l’oro fosse diventato merce e moneta, avrebbe avvelenato l’anima di un popolo. Gli Inca quindi usavano l’oro solo per le cerimonie religiose.

Finanziati anche dalla Chiesa di Roma, gli spagnoli invece fecero razzia quando giunsero su questo continente cinque secoli fa.

Noi tutti da cinque secoli continuiamo nella stessa avara direzione. Europei o Americani, Cinesi o Cristiani.
NOI RUBIAMO.
Inganniamo il debole. Corrompiamo il potente. Maltrattiamo l’ambiente.
E INGRASSIAMO.
Perbenisti e ipocriti, noi tutti rubiamo e ingrassiamo. Noi siamo complici.
Mi piacerebbe che le collane d’oro che portiamo al collo ci strozzassero tutti.

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